Che cos’è il counselling?
C’è una grande differenza tra un counselor professionale e una persona che utilizza le capacità di counselling. Un counselor professionale è un professionista sanitario altamente addestrato e qualificato che è in grado di utilizzare una gamma diversa di approcci di counselling.
Quindi il counselling è:
Il processo che si verifica quando un individuo e un counselor dedicano del tempo per esplorare le difficoltà che possono includere i sentimenti stressanti o emotivi dell’individuo.
L’atto di aiutare l’individuo a vedere le cose in modo più chiaro, possibilmente da un punto di vista diverso. Ciò può consentire all’individuo di concentrarsi su sentimenti, esperienze o comportamenti con l’obiettivo di facilitare un cambiamento positivo.
Un rapporto di fiducia. La riservatezza è fondamentale per una consulenza di successo.
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Counselling NON è . . .
Di cosa ha bisogno una sessione di counselling e modifica del comportamento sulla salute?
L’intervento relativo alle problematiche nutrizionali deve seguire una struttura specifica con l’obiettivo di: scambiare informazioni, ridurre la resistenza, migliorare l’autoefficacia.
La figura seguente riassume le fasi specifiche di una sessione di modifica del comportamento sanitario.
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In questa fase si crea un’atmosfera “calda” tra paziente e operatore sanitario. Viene definito lo scopo generale della sessione di consulenza e si cerca un accordo sul quadro della cooperazione. Per stabilire una relazione sana sono necessarie tre condizioni:
Questa fase include oltre alla valutazione fisica generale, dietetica e dello stile di vita dell’individuo, la valutazione delle conoscenze individuali su questioni relative all’alimentazione e al peso, nonché precedenti esperienze rilevanti.
Gli obiettivi SMART sono:
L’intervento è formulato in base alla fase di cambiamento del comportamento dell’individuo.
Il professionista sanitario può monitorare l’individuo sotto forma di sessioni di valutazione o di supporto. Le sessioni di supporto possono essere effettuate mensilmente o meno frequentemente col passare del tempo, in modo che l’individuo venga gradualmente “tagliato fuori” dal professionista sanitario quando la parte principale dell’intervento è completata.